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Finanza alternativa, primo semestre negativo ma si prospetta recupero nel 2025

Finanza
Finanza alternativa, primo semestre negativo ma si prospetta recupero nel 2025
(Teleborsa) - Il primo semestre del 2024 non è stato brillante per la finanza alternativa: minibond, crowdfunding, invoice trading, direct lending, tokenization e crypto-asset, private equity e venture capital, quotazione in Borsa hanno tutti mostrato un rallentamento della raccolta. E' quanto emerge dall’ultima ricerca sul settore, realizzata dal Politecnico di Milano, che evidenzia la possibilità di ripresa nel 2025. La ricerca è stata presentata durante l’Alt-Finance Day, organizzato da Innexta, Unioncamere e Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi.

Dopo la leggera flessione del 2023, i sette segmenti di finanza alternativa confermano un andamento negativo anche nel primo semestre del 2024:

- minibond hanno raccolto 202 milioni (609 milioni negli ultimi dodici mesi), con una differenza pari a -33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente;
- equity e il lending crowdfunding contano in Italia una quarantina di piattaforme autorizzate che hanno raccolto rispettivamente 48 milioni di euro (-17%) e 88 milioni di euro (-3%);
- private equity e venture capital hanno raccolto rispettivamente 370 milioni in 3 operazioni e 494 milioni in 193 operazioni
- le quotazioni in Borsa hanno consentito di raccogliere 72 milioni di euro portando a 206 le aziende quotate sul mercato EGM (Euronext Growth Milan).

"Ci sono tutti i presupposti per affermare che lo sviluppo della finanza alternativa (o complementare) al credito bancario in Italia stia continuando a generare vantaggi tangibili e che, grazie all’auspicata riduzione dei tassi di interesse, il 2025 potrebbe segnare un punto di svolta", dichiara il Professor Giancarlo Giudici del Politecnico di Milano, autore della ricerca.

Per l'esperto ci sono due elementi trasversali che inducono ad essere ottimisti: da un lato, le innovazioni legislative e normative che hanno "alzato l’asticella" nei segmenti più esposti ai rischi di comportamenti opportunistici, come crowdfunding e crypto-asset; dall’altro, la semplificazione dei segmenti più tradizionali come la quotazione in Borsa.

"L’evoluzione tecnologica e il fintech - sottolinea Giuìdici - stanno, di certo, creando sempre più opportunità per le PMI che vogliono raccogliere capitale. Servono però più attori nella filiera, che possano stimolare sia la domanda di capitale degli imprenditori che l’offerta dagli investitori".


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