(Teleborsa) -
"Al momento non offre risposte adeguate ai problemi e ai rischi segnalati", quelli di "perdere base produttiva", "soprattutto perché non appare in grado di invertire quella tendenza a livelli di crescita da zero virgola". Confindustria critica la
Manovra chiedendo "maggior incisività".
Un giudizio espresso da dg
Maurizio Tarquini in audizione alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato. "Apprezziamo, e riteniamo che sia un bene da preservare, l'attenzione sui conti pubblici" ma "il punto è che sono sostanzialmente assenti il sostegno agli investimenti e alle imprese che li realizzano". E sottolinea: il Paese è "di fronte a un bivio", "avvertiamo la necessità e l'urgenza di segnali chiari e di misure coraggiose".
"Pur con alcuni caveat" Confindustria apprezza "la riduzione strutturale dell'imposizione fiscale per i redditi di lavoro dipendente fino a 40 mila euro" che "sostituisce e migliora la misura temporanea di taglio del cuneo contributivo sperimentata negli ultimi anni". Ma, avverte il direttore generale il contributo alla domanda interna che questa misura potrebbe generare "rischia di essere vanificato dal parallelo riordino degli oneri detraibili, previsto per i contribuenti con reddito complessivo superiore a 75 mila euro".
Quanto alle misure fiscali Confindustria sottolinea più in generale quanto oggi "occorra dare un segnale forte" per "rendere più attrattivo il Paese" rilanciando la richiesta di "un meccanismo di Ires premiale". I vincoli di bilancio possono essere rispettati - sottolinea - intervenendo "già solo nelle pieghe della manovra" con "una diversa e più produttiva, composizione degli interventi":