(Teleborsa) -
Riflettori puntati sul vertice Ue al via a Bruxelles per decidere sulle nomine delle
più alte cariche europee per i prossimi cinque anni: va da sè che si tratta di una p
artita delicatissima, dai contorni spinosi. Sul tavolo dei leader la proposta messa a punto dai negoziatori di popolari, socialisti e liberali per affidare a Ursula von der Leyen - in quota Ppe - un secondo mandato alla guida della Commissione europea.
La designazione di
von der Leyen fa parte di un pacchetto che prevede anche la scelta del socialista ed ex premier portoghese Antonio Costa per la presidenza del Consiglio Europeo e della premier liberale estone Kaja Kallas per la carica di alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza.
Grande attesa per la posizione che davanti a questo pacchetto assumerà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ieri, durante i suoi interventi in Parlamento, ha criticato
apertamente il metodo con cui si è arrivati alla designazione dei tre candidati.
I lavori del Consiglio europeo sono stati preceduti dai pre-vertici delle tre famiglie politiche (Ppe, Pse e Liberali) che costituiscono al momento la cosiddetta maggioranza Ursola e a cui interverranno i leader e
i principali esponenti di spicco nazionali.