(Teleborsa) -
Giorgia Meloni guida la nuova strategia sui migranti che si sta facendo largo - non senza difficoltà - a
Bruxelles, forte del sostegno di
Danimarca e Olanda. Al centro del nuovo approccio sui
rimpatri, portato nelle scorse ore al summit Ue, i cosiddetti
‘returns hub’, ovvero i centri per i rimpatri dove collocare gli irregolari. Fuori dai confini europei, in Paesi terzi che, modificando le regole vigenti,
possono essere definiti sicuri. Al tavolo,
Meloni ha illustrato il "modello Albania" spiegato come possa invece fare da “deterrente” nei confronti dei trafficanti e prevenire le partenze rispetto al quale il Belgio ha mostrato perplessità definendo il modello Albania
“costoso e non funzionante”, poco entusiasmo anche da parte della
Grecia. Alla fine, nel testo, i 27 hanno sottolineano come
“Situazioni eccezionali richiedono misure appropriate”. Alcuni, come la
Germania, hanno chiesto di anticipare l’attuazione del Patto sulla Migrazione su alcuni punti come quello dei movimenti secondari, mossa non gradita all’Italia. Berlino punta sul Patto di migrazione e Asilo allontanando l’idea degli hub fuori dall’Ue.
“Per noi non sono la soluzione”, ha sottolineato Olaf Scholz.
Muro anche della
Spagna con Pedro Sanchez, che ha richiamato all’equilibrio t
ra diritti umani e lotta ai trafficanti.