(Teleborsa) - "
Costruzioni e
servizi hanno alimentato la buona dinamica del PIL italiano nel 1° trimestre. I positivi segnali sui consumi di beni, insieme al taglio dei tassi, anticipano una minore flessione nell’industria nel 2°. Prosegue la crescita del turismo, che alimenta l’export netto, insieme al calo dell’import. Resta la bassa fiducia delle imprese e i problemi nei trasporti e nei prezzi dell’energia". Così il
Centro Studi di Confindustria ha sintetizzato l'andamento dell'economia italiana nei primi mesi dell'anno nella Congiuntura Flash di giugno.
L'analisi ha ricordato che la
BCE a giugno ha deciso il primo
taglio dei tassi, a 4,25% (da 4,50%), come atteso. "Ma ora i mercati si aspettano solo un altro -0,25% entro il 2024 perché l’inflazione è ancora alta; Poi un -0,50% nel 2025. L’Europa si è mossa prima della FED, che sta tenendo fermi i tassi USA (a 5,50%). Finora, non ci sono stati impatti significativi sul
cambio dollaro/euro (stabile a 1,08). Gli spread sovrani hanno risentito poco delle
elezioni UE (BTP-Bund a +141 punti l’11 giugno, da 132 il 7)", sottolinea il rapporto.
L'analisi ha rilevato che in
Italia l’
inflazione è stabilmente bassa (+0,8% annuo a maggio), grazie ai prezzi energetici in riduzione (-11,7%) e ai prezzi core scesi al +2,0%, sulla soglia BCE. "Nell’
Eurozona, invece, l’inflazione è in risalita: +2,6% totale (da +2,4% ad aprile e maggio), +2,9% la core. Negli USA va ancora peggio: al +3,3% a maggio (era +3,1% a giugno 2023) e +3,4% la misura core", ha riportato lo studio.
"Il
prezzo del petrolio scende ma resta alto: a giugno 78 dollari al barile in media (era a 90 in aprile): questo tende a moderare i prezzi al consumo dei carburanti – prosegue l'analisi –. Al contrario, il prezzo europeo del gas va in direzione opposta, salendo a 34 €/mwh a giugno, da un minimo di 26 a febbraio: ciò si scaricherà sui prezzi di elettricità e gas per famiglie e imprese".
Per quanto riguarda il
settore industriale nel 1° trimestre il Centro Studi di Confindustria ha registrato un -0,4% in termini di valore aggiunto e in aprile un calo della produzione (-1,0%), anche se
RTT indica che il fatturato ha recuperato i livelli di febbraio. A maggio, l’HCOB PMI è sceso (45,6 da 47,3) e la
fiducia delle imprese resta bloccata su valori modesti; l’indagine CSC su grandi imprese, invece, mostra un miglioramento delle stime di produzione nel mese corrente, coerente con la timida risalita nelle attese a breve (Istat).
Infine, per quel che riguarda la
domanda, nel 1° trimestre sono cresciuti sia i
consumi (+0,3%), che gli
investimenti (+0,5%, ma -1,5% in macchinari-attrezzature in attesa di Transizione 5.0). "Gli indicatori sono migliorati a maggio: la
fiducia delle famiglie ha recuperato il livello di inizio anno; gli ordini delle imprese di beni strumentali sono risaliti parzialmente. Giocherà a favore un minor costo del credito, sebbene il ribasso atteso sia limitato; viceversa, gli investimenti in costruzioni sono attesi in frenata", ha sottolineato Confindustria.