(Teleborsa) - Durante la
COP 27, l’UNESCO, che all’interno dell’ONU si occupa di educazione, scienza e cultura, ha reso centrale una necessità per i più giovani, ribadendo ciò che era stato già ratificato nella
Dichiarazione di Berlino: bisogna cioè coltivare nei ragazzi una coscienza ecologica attraverso una
educazione ambientale diffusa al fine di promuovere un
futuro sostenibile per le nuove generazioni.
L'UNESCO ha partecipato alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici con un padiglione ad hoc e ha organizzato una serie di eventi focalizzati proprio sull'educazione alla sostenibilità. Stando agli esiti di un sondaggio (https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000383615) su quasi 18mila giovani provenienti da 166 paesi, è emerso che uno spaventoso 70% dei giovani intervistati tra gli 11 e i 19 anni
non era in grado di spiegare approfonditamente la questione del cambiamento climatico, limitandosi ad enunciare solo i principi generali.
Il motivo dietro una lacuna di tale portata è che la maggior parte degli studenti percepisce una mancanza di qualità nell'attuale modo in cui vengono insegnati argomenti green.
Nel quadro globale sull'Educazione per lo Sviluppo Sostenibile
'ESD per il 2030' e attraverso il
Partenariato per l'Istruzione Ecologica lanciato al vertice delle Nazioni Unite sulla
"Trasformazione dell'Istruzione", l'UNESCO mira a preparare ogni alunno ai cambiamenti climatici sostenendo gli sforzi degli Stati membri per
integrare l'educazione ai cambiamenti climatici nella didattica.
Si parla dunque sempre più spesso di
"Green education", un approccio educativo che integra principi di sostenibilità ambientale e consapevolezza ecologica nelle pratiche didattiche e ha l’obiettivo di preparare gli studenti a comprendere e affrontare le sfide ambientali globali, come i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e l'uso sostenibile delle risorse naturali.
Tra i principi su cui poggia l’educazione ecologica annoveriamo quello di incoraggiare
comportamenti responsabili e sostenibili, sia a livello personale che collettivo;
l’integrazione di conoscenze e competenze da diverse discipline per affrontare le sfide ambientali in modo olistico; il
coinvolgimento attivo degli studenti e le comunità nel processo educativo, promuovendo la partecipazione inclusiva e democratica, nonché
l’utilizzo di creatività, innovazione e nuovi linguaggi per favorire la risoluzione dei problemi ambientali in modo originale.
Perfettamente inserito in questo quadro è il progetto
AND – Arte, Natura e Didattica, ideato dall’artista Ria Lussi, con il
patrocinio ufficiale del IX Municipio del Comune di Roma e la curatela scientifica dell’
Orto Botanico di Roma, promosso dal Fondo U-Turn gestito da Silver Fir Capital SGR e sottoscritto da investitori di GWM Group.
L’iniziativa di divulgazione scientifica alla
scoperta del territorio unisce arte e natura, creatività e rispetto per l’ambiente e la biodiversità, in una dimensione didattica innovativa.
Nuove visioni di un futuro più sostenibile, in linea con i
17 obiettivi dell’Agenda 2030, germogliano nelle nuove generazioni attraverso un approccio nuovo e creativo dove il linguaggio dell’arte e l’attenzione all’ambiente mettono salde radici nelle menti dei giovani studenti.
Il 5 giugno prossimo, in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente, verrà inaugurata la mostra "
E tu, che albero vorresti essere?" presso il nuovo spazio espositivo di Roma Capitale, La Vaccheria: l’evento conclusivo dell’iniziativa, che ha coinvolto circa 140 giovani del Municipio IV di Roma, si articola in una
video installazione che racconta l’esperienza fatta, l’esposizione dei lavori degli studenti e delle opere arboree dell’artista ideatrice del progetto Ria Lussi.
"Questo progetto di rigenerazione urbana e umana che abbiamo chiamato eUrban, tramite Arte, Natura e Didattica, rappresenta un veicolo per promuovere una visione audace e inclusiva del futuro – spiega l’artista –. Credo fermamente nella
funzione civile dell’Arte come chiave di volta per
realizzare un mondo migliore per tutti".
Il percorso didattico di AND si è svolto in tre fasi: un workshop sull'arte di disegnare gli alberi,
condotto dal team ABCeD, lezioni di botanica en plein air nella Moving Forest, un bosco transitorio di 400 alberi, e nell’Italian Zen Garden, un giardino olfattivo con oltre 10 specie di piante aromatiche, a cura dei botanici dell’Università La Sapienza.
"Crediamo il futuro sostenibile si costruisca attraverso spazi rigenerati e a basso impatto ambientale come EuroHive in connessione e dialogo con il territorio e le persone che ne fanno parte, a partire dai più giovani" dichiara
Andrea Portella, Amministratore Delegato di Silver Fir Capital, cui fa eco
Matteo Cidonio, Managing Partner di GWM Group sottolineando che "AND è un progetto di innovazione e sostenibilità sociale con attenzione alle persone che vivono questo quartiere, all’interno di un progetto in evoluzione".