(Teleborsa) - Il diritto ad ottenere risposta entro i termini previsti dalla
normativa (120gg dalla presentazione della domanda di riconoscimento del titolo di abilitazione o specializzazione conseguito all'estero) viene nuovamente confermato dal
TAR del Lazio su ricorso patrocinato dai legali Anief Simona Fabbrini, Salvatore Russo ed Ester Donatella Longo. Il sindacato
Anief, che da sempre si batte per tutelare i diritti dei tanti
docenti abilitati all'estero e che dopo anni non hanno ancora ottenuto alcuna risposta da parte del competente Ministero, ricorda che le
procedure di adesione allo specifico ricorso avverso il silenzio-inadempimento da parte dell'Amministrazione competente nonostante sia stata trasmessa formale richiesta di riconoscimento del titolo e siano trascorsi i termini di legge per ottenere risposta, è sempre attivo sul nostro sito.
Il Tar del Lazio, infatti, riconosce sull'argomento in capo al Ministero dell'Istruzione la “sussistenza di un
obbligo di provvedere a fronte di un’istanza di un privato e dalla scadenza del relativo termine” e specifica che “la
pubblica amministrazione è rimasta inerte rispetto all’obbligo di provvedere alla richiesta formulata da parte ricorrente” concordando con le tesi sostenute dai legali Anief e ritenendo che l’amministrazione resistente abbia senza dubbio “l’obbligo di adottare il provvedimento in oggetto e che, in difetto, deve provvedere un commissario ad acta”. Il ricorso, dunque, viene totalmente accolto e, per l’effetto, il Tribunale Amministrativo “ordina all’Amministrazione resistente di provvedere con un provvedimento espresso nel termine di giorni 120 (centoventi) dalla comunicazione in via amministrativa o dalla notificazione della presente sentenza, se più breve”.
“Sono anni che migliaia di docenti abilitati o specializzati in altri Paesi dell'Unione Europea attendono invano risposta da parte del Ministero – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – e il nostro sindacato si è sempre battuto in tutte le sedi opportune perché i loro diritti non fossero violati anche per quanto riguarda il loro diritto a ottenere supplenza dalle GPS senza penalizzazioni. Abbiamo conto che grazie anche alle nostre pressioni ora una Commissione ministeriale creata ad hoc sta lavorando celermente per evadere tutte le domande ancora insolute e auspichiamo che entro pochi mesi tutti i docenti ottengano risposta in modo da vedersi finalmente riconosciuto il titolo correttamente già conseguito all'estero”.