(Teleborsa) - I dati della
produzione nel 2023 sono in
miglioramento rispetto al 2022, confermando così il secondo anno di crescita. Si rileva infatti
una crescita del +9,6%. Nello specifico
nel 2023 sono state prodotte, tra autovetture e veicoli commerciali, 751,384 unità contro le 685.753 del 2022. La produzione di autovetture segna un +8,6%, pari a 521.104 mentre quella dei veicoli commerciali segna un aumento del +11,8%, con +24.280 unità prodotte, confermando il dato in crescita già rilevato negli ultimi tre trimestri, rispetto ad un inizio anno negativo, in particolare per una riduzione degli stop produttivi per la mancanza di materiali, che invece aveva caratterizzato il 2022. È quanto emerge nella dichiarazione del
Segretario Nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano, nella nota stampa.
La produzione di auto e veicoli commerciali rimane ancora al di sotto -8,2% del 2019, periodo pre-covid, dove si era attestata complessivamente a 818.880 unità. Per le auto si riscontra un sostanziale avvicinamento (-0,9%), mentre per le produzioni dei veicoli commerciali siamo -12%. La crescita di 65.000 unità si è determinata in particolare con le produzioni dei plant di Pomigliano d’Arco e di Atessa.
A quota 1 milione di veicoli (auto più commerciali) - continua la nota - mancano 1/3 degli attuali volumi, dai dati risulta evidente quanto sia necessario rilanciare le produzioni di Cassino e di Mirafiori con nuove produzioni.
Plant di Pomigliano è lo stabilimento che ha avuto
la crescita maggiore nel corso del 2023, raggiungendo la quota di 215.000 unità, in aumento del +30,3%. Dalla ripartenza della produzione della Panda nel 2011, Pomigliano non ha mai raggiunto queste produzioni. La crescita dei volumi rispetto al 2022 è costituita in gran parte dalla salita produttiva delle nuove produzioni, suv Alfa Romeo Tonale e del suv Dodge Hornet, che hanno raggiunto le 82.300 unità, a cui si sommano le 132.700 Fiat Panda. Le due linee di montaggio producono su 12 turni settimanali, mentre si effettuano i 20 turni su alcune aree del Plant come la lastratura, lo stampaggio, la verniciatura, la plastica e la logistica.
A partire dal 1° gennaio 2024 termina l’utilizzo del CDS per lo stabilimento campano, un risultato storico per la Fim-Cisl e gli altri sindacati che hanno sottoscritto gli accordi nel 2011 con la partenza della produzione della Panda. Un risultato ancor più significativo se si considera che nel perimetro di Pomigliano d’Arco sono stati inseriti negli ultimi mesi anche i lavoratori della ex PCMA e del polo logistico di Nola. Inoltre a tutt’oggi,
l’occupazione presente nel sito è aumentata di oltre 1.150 lavoratori, provenienti con trasferte temporanee dagli altri siti del Gruppo, in particolare da Melfi, Pratola Serra e Cassino.