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Calamità naturali, immobili inagibili restano fuori dal patrimonio

La manovra proroga al 2024 l'esclusione ai fini patrimoniali. Per le aziende da fine 2024 polizza obbligatoria contro le calamità

Economia
Calamità naturali, immobili inagibili restano fuori dal patrimonio
(Teleborsa) - Anche nel 2024 gli immobili e i fabbricati distrutti o non agibili a causa di calamità naturali saranno esclusi dal computo del patrimonio immobiliare, e dunque non peseranno sulla situazione patrimoniale. La legge di bilancio 2024, spiega la relazione illustrativa, proroga a tutto l'anno prossimo "la disposizione che esclude dal computo del patrimonio immobiliare, ai fini dell'accertamento dell'indicatore della situazione patrimoniale, gli immobili e i fabbricati di proprietà distrutti o non agibili in seguito a calamità naturali, nel limite di spesa di 2 milioni di euro annui".


Sempre nell'ambito della strategia per far fronte alla calamità naturali la legge di bilancio prevede, inoltre, che dall'anno prossimo le aziende avranno l'obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro le catastrofi naturali, pena l'esclusione da qualunque aiuto statale. E le assicurazioni non potranno rifiutarsi di garantire contro le catastrofi, altrimenti saranno costrette pagare multe dai 200mila al milione di euro. Ma il rischio di dover pagare risarcimenti miliardari non se lo assumeranno da sole: a loro volta potranno riassicurarsi presso Sace, cedendo al veicolo statale il 50% di quel rischio a fronte del pagamento di un premio. Nonostante le proteste delle associazioni delle imprese, che non vogliono nuovi oneri, il governo è andato avanti e ha mantenuto l'obbligo di assicurazione nel testo della legge di bilancio depositato al Senato. Le imprese dovranno assicurare terreni, fabbricati e macchinari, entro il 31 dicembre 2024, per coprirsi dai danni causati da sismi, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni. Se non lo faranno saranno escluse da contributi, sovvenzioni o agevolazioni pubbliche, anche quelle previste in occasione di eventi calamitosi. Sono esentate le aziende agricole, che possiedono già una copertura mutualistica di base contro i danni alle produzioni (Agricat).

Inoltre, le zone terremotate dell'Aquila e del Centro Italia potranno utilizzare contro il dissesto idrogeologico le risorse già disponibili per l'assistenza tecnica del Piano nazionale per gli investimenti complementari (il Pnc, che integra il Pnrr con risorse nazionali). Infine, Sace potrà erogare nuove garanzie alle imprese per gli investimenti che mitigano gli effetti del clima o rafforzano l'adattamento al meteo estremo.

(Foto: © federicofoto / 123RF)
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