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Organici docenti da settembre, Anief: dovevano essere molti ma molti di più

Economia
Organici docenti da settembre, Anief: dovevano essere molti ma molti di più
(Teleborsa) - È in arrivo la pubblicazione della annuale circolare sugli organici dei docenti per il prossimo anno scolastico, il 2023/2024: la stampa specializzata riferisce oggi che dovrebbero essere 620.248 le disponibilità su posto comune suddivise tra 76.915 per scuola dell’infanzia, 191.337 per scuola primaria, 135.226 per scuola media, 216.770 per scuola superiore. Rispetto all’anno scorso il dato sarebbe “pressoché invariato: nel 2022-23 era 620.256, quest’anno saranno 620.248. Assisteremo quindi a variazioni minime: un posto in meno in Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia e Veneto”. Le cattedre di “potenziamento” si confermeranno sui 50 mila posti per i posti comuni. Si avrà invece un incremento di 8-9 mila cattedre di sostegno in organico di diritto, mentre ne rimarranno almeno 60 mila in deroga. Infine, si prevede un docente tutor in ogni scuola per combattere le uscite anticipate dai banchi.

Il sindacato rappresentativo Anief non è soddisfatto di questi numeri: “Occorreva incrementare gli organici in tutti i territori soggetti ad alta dispersione scolastica superando la norma comune, uguale per tutti, che definisce la distribuzione dei posti – dice il presidente nazionale Marcello Pacifico - , perché non può bastare un solo tutor in ogni scuola per combattere l'abbandono scolastico. Non dimentichiamo poi che da settembre si inizieranno a tagliare centinaia di posti da preside e da Dsga, con riduzione quindi di altrettanti posti anche tra il personale Ata”.

“Mentre – continua Pacifico - il passaggio di nemmeno 10 mila cattedre di sostegno in organico di diritto è solo l’“antipasto” di quello che servirebbe, considerato che abbiamo altre 60-70 mila cattedre che rimangono con scadenza 30 giugno e quindi da dare ai precari. Come non continuiamo a comprendere il motivo del taglio dell’organico aggiuntivo, assegnato per due anni consecutivi e da settembre 2022 sparito nel nulla pur in presenza ancora del Covid con l’aggravio dei tanti progetti del Pnrr da portare avanti in ogni scuola autonoma italiana”, conclude il leader del sindacato rappresentativo.
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