(Teleborsa) -
Il docente esperto non è stato richiesto dalla UE, come ricostruisce la stampa specializzata, ma
è solo un alibi per giustificare l'ennesimo rinvio di un
aumento stipendiale che scatterà solo nel 2032, cioè nove anni dopo l'approvazione del decreto Aiuti bis che l'ha introdotto.
E' quanto rileva il sindacato
Anief, commentando le indiscrezioni avanzate da Orizzonte Scuola, secondo cui la figura del "docente esperto" sarebbe stata chiesta dalla
Commissione Europea, "scontenta" circa gli aspetti più controversi del provvedimento. In questo modo si spiegherebbe anche l’inserimento della norma, a sorpresa ed all'ultimo minuto, nel decreto Aiuti bis.
Non crede a questa versione dei fatti
Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, secondo cui "
si sta cercando ora un alibi, perché il docente esperto è inviso da tutti, anche dal Pd che avrebbe dovuto sostenere l’operato del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ed ora invece chiede lo stralcio del provvedimento".
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L'Europa non ha chiesto niente al nostro Paese, ma è solo l’ennesima norma introdotta dal Governo di turno su pressioni esterne alla scuola ma provenienti da poteri forti nazionali", afferma il sindacalista, secondo il quale "sono ben altre le richieste che arrivano dalla Commissione UE, come pure dal Comitato dei ministri, dal Comitato europeo dei diritti sociali e dalla Corte di giustizia della UE: tutti, indistintamente, chiedono allo Stato italiano di
evitare l’abuso dei contratti a termine".
"Piuttosto che introdurre figure cervellotiche e inapplicabili, il Governo pensi a portare avanti gli affari correnti, visto che tra un mese ci saranno le elezioni”, conclude Pacifico.