(Teleborsa) - Per il sindacato della scuola
Anief le
norme che regolano l’accesso alla pensione vanno cambiate: da quota 96 in vigore fino a qualche anno fa si sta andando verso quota 120 e forse più mentre
in Germania si ha diritto all’assegno di quiescenza con
soli 27 anni di contributi e senza riduzioni.
Nella
maggior parte dei Paesi europei - sottolinea il sindacato - i requisiti richiesti sono decisamente più bassi, In
Francia, l’età minima di pensionamento è stata fissata a 62 anni, mentre ci sono altri Paesi – come
Polonia e Cipro – dove l’età minima per lasciare il lavoro è fissata a 55 anni. In molti altri paesi, come
Belgio, Danimarca, Irlanda, Grecia, Spagna e Lussemburgo, allo stesso modo, è possibile ottenere una pensione piena al completamento del numero di anni di servizio richiesti.
Sul fronte degli
organici si è assistito alla
riduzione di 15 posti a seguito della previsione di
collocamento a riposo, a decorrere dal 1° settembre 2022, di un pari numero di assistenti amministrativi facenti parte della dotazione organica aggiuntiva di 110 posti ed al decremento di
31 posti registrato nel profilo di
Dsga.
"Siamo fortemente contrariati della non curanza e della totale assenza di considerazione nei confronti del
ruolo fondamentale che il personale ATA svolge all’interno delle scuole", afferma il Presidente del sindacato
Marcello Pacifico, aggiungendo "la nostra battaglia non di fermerà certo adesso. Abbiamo in corso un rinnovo contrattuale dove faremo valere le ragioni di migliaia di lavoratrici e lavoratori che garantiscono la tenuta del sistema scolastico”.