(Teleborsa) - Favorire campagne informative, promozione di tutorial e schede tecniche per la realizzazione di dispositivi di protezione individuale nei contesti rurali e periurbani dei Paesi in via di sviluppo allo scopo di prevenire la diffusione della pandemia da Covid-19. Con questo obiettivo
Fondazione AVSI, Medici con l'Africa Cuamm e
VIS Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, hanno avviato una nuova collaborazione con
Eni e
Politecnico di Milano. L'
emergenza sanitaria nei Paesi in via di sviluppo necessita di supporto soprattutto per rafforzare le capacità di risposta e resilienza dei contesti più critici e delle fasce della popolazione più povere, dove il
Covid-19 si innesta in condizioni economiche e sociali già particolarmente critiche. In tale scenario le tre ong – spiega Eni in una nota – raggiungono insieme, con progetti diretti di cooperazione allo sviluppo o tramite partnership con realtà locali,
oltre cento Paesi tra Africa, America Latina e Asia.La collaborazione si snoda lungo tre linee principali: risposta rapida all'emergenza, rallentamento della diffusione, promozione della resilienza. Si parte dalla
diffusione di tutorial e schede tecniche in lingue diverse, preparate dal
Politecnico di Milano, partner tecnico, che saranno messe a disposizione di soggetti locali (cooperative, piccole imprese, scuole professionali, ospedali) per contenere la diffusione del virus. Nel dettaglio le
strategie individuate prevedono istruzioni e modalità operative per: realizzazione autonoma e distribuzione a livello locale di dispositivi volti alla mitigazione del contagio, come mascherine comunitarie che, utilizzando materiali opportunamente testati, potrebbero essere certificate come mascherine chirurgiche; produzione e distribuzione a livello locale di soluzioni o gel igienizzanti facili da produrre nelle strutture in loco; realizzazione autonoma e distribuzione a livello locale di visiere protettive per il personale a contatto continuo con il pubblico; attività di formazione, con un focus sul personale sanitario e ausiliario; campagne di sensibilizzazione volte all'adozione di misure di prevenzione per la riduzione del contagio; interventi di assistenza e sicurezza alimentare.
L'utilizzo delle competenze specifiche di ciascun partner – sottolinea la nota – garantirà una maggior efficacia degli interventi a beneficio delle popolazioni più vulnerabili. Gli attori coinvolti promuoveranno la disseminazione delle attività di informazione nei Paesi di presenza, facendo leva sulla conoscenza del contesto in cui operano. Ciascuno degli attori coinvolti, oltre ad avere esperienze e competenze specifiche, è inserito all'interno di network che potrebbero rivelarsi utili sia a livello tecnico sia a livello di presenza e conoscenza dei territori di intervento
(Rete delle ONG - FOCSIV, AOI, LINK 2007, Coordinamento Universitario Cooperazione e Sviluppo, CRUI).Il
piano di risposta all'emergenza Covid-19 formulato da Eni prevede che alcuni degli interventi già previsti in termini di sostegno sociale, sanitizzazione dell'acqua, prevenzione sanitaria e istruzione potranno essere realizzati anche attraverso la collaborazione con uno o più partner, con cui Eni già collabora, rimodulando le azioni in relazione all'emergenza Covid-19.
"Questa partnership, che è aperta e a disposizione del Sistema Paese, – conclude Eni – rappresenta un caso concreto di valorizzazione di un
approccio multi-attoriale e di
interconnessione tra bisogni globali e competenze locali: solo una molteplicità di attori che, sulla base delle rispettive competenze, agiscono in modo integrato e sinergico, può garantire una certa efficacia nell'azione".