(Teleborsa) - "La proposta della
Commissione UE sul Recovery Fund
non è accettabile per la
Finlandia". Così il Governo di Helsinki sul proprio sito chiede a
Bruxelles di "ridurre la quota di
sovvenzioni e aumentare i prestiti".
Helsinki, pur dicendosi "ancora aperta" ai negoziati, chiede di "
ridurre le dimensioni totali" del fondo, "accorciarne la durata a meno di 4 anni" e "
ridurre il periodo di rimborso a meno di 30 anni".
Strada, dunque, già in
salita per il maxi Piano da 750 miliardi (500 in sussidi a fondo perduto e 250 in prestiti) che si è candidato a rimettere in piedi l'Europa travolta dalla doppia
crisi sanitaria ed economica, già bocciato anche dai Paesi che si sono autodefiniti frugali (Austria, Olanda, Danimarca e Svezia), da Ungheria e Repubblica Ceca.
Mentre in
Italia si pensa già a come spendere le
risorse, la partita si annuncia
delicata e lunga. Come, del resto, si era capito fin dalla prima ora, subito dopo cioè
che Palazzo Berlaymont aveva messo le
carte sul tavolo, con
Olanda e Austria immediatamente in
frenata a spegnere gli entusiasmi.
Il Presidente del Consiglio Conte, intanto, temporeggia sul
MES che, al momento, secondo molti è una
scelta obbligata. "Chiederemo di partecipare al progetto
Sure, dove ci verranno destinati
una ventina di miliardi da dirottare sugli
ammortizzatori sociali. Parteciperemo al
progetto Bei. Per quanto riguarda il
Mes, sono abbastanza
testardo e non cambio idea dall'oggi al domani: quando avremo tutti i regolamenti li studierò e li porterò in
Parlamento. E decideremo", ha detto ieri il
Premier.