(Teleborsa) - Non è arrivata la
fumata bianca sul Def (Documento di Economia e Finanza) al termine delle oltre 4 ore di vertice a Palazzo Chigi, convocato in nottata dal Premier
Giuseppe Conte alla presenza del Ministro dell'Economia
Roberto Gualtieri, i capi delegazione
Luigi Di Maio (M5s),
Dario Franceschini (Pd),
Roberto Speranza (Leu),
Teresa Bellanova (Iv) e il sottosegretario
Riccardo Fraccaro (M5s).
Ad agitare la maggioranza, il
nodo risorse: in particolare, dove trovare i
fondi per scongiurare aumenti selettivi
dell'Iva, senza far salire il deficit oltre il
2,2% del Pil. Si lavorerà tutto il giorno per trovare una quadra in vista del Cdm previsto per oggi, lunedì 30 settembre, alle 18.30, quando il Governo metterà nero su bianco i numeri aggiornati del
Documento di economia e finanza. Intanto, nella giornata di ieri, il Ministro dell'Economia
Gualtieri ha parlato di una manovra che si aggirerà sui
30 miliardi e "non sarà
restrittiva, perché avrebbe un effetto negativo sull’economia. Punteremo a una piccola espansione, con il
deficit che si collocherà in una
saggia via di mezzo tra 2% e 2,4%”. Poi, ha assicurato, ci sarà una
"revisione della spesa" ma senza
"tagli a scuola, sanità, università", aggiungendo che nella Legge di Bilancio entrerà un
primo taglio del cuneo fiscale. 30 miliardi, dunque,
23 dei quali servono per scongiurare gli aumenti previsti da gennaio e imposti dalle clausole di salvaguardia sottoscritte dall’Italia con Bruxelles. In
Via XX settembre, si continua a lavorare a una
"rimodulazione" delle attuali aliquote, che - condizionale d'obbligo visto che sono ancora tante le
ipotesi al vaglio - non dovrebbe riguardare i prodotti di largo consumo e andrebbe di pari passi con lo strumento del
cashback, ovvero una sorta di
restituzione di parte dell’aliquota Iva per chi paga con carta o bancomat.