(Teleborsa) -
E' muro contro muro fra l'Italia e l'UE sulla Legge di Bilancio, che scontenta molti a Bruxelles, mentre il governo M5S-Lega non è disposto a cambiare un decimale delle stime formulate: deficit al 2,4% e PIL all'1,5%. Unica eccezione contenuta nel
Documento Programmatico di Bilancio (DPB) è la cifra sulle dismissioni che salgono a 18 miliardi, ma non convincono.
All'indomani dell'approvazione del nuovo testo del DPB si è espresso in via informale il vicepresidente della Commissione europea,
Valdis Dombrovskis, il quale ha scritto in un tweet che
la manovra è "controproducente" anche per l'economia italiana. Dalla Commissione europea nessun commento, ma il portavoce Christian Spahr ha confermato il ricevimento della
lettera inviata dal Ministro Tria e l'avvio di una valutazione della stessa.
Bruxelles si esprimerà il 21 novembre prossimo.
E' sempre più probabile l'avvio di una procedura di infrazione per l'Italia
L'Olanda e l'Austria si sono espresse negativamente sulla Legge di Bilancio, ventilando che appoggeranno una eventuale procedura di contestazione.
Il
Ministro delle Finanze austriaco Hartwig Loeger ha affermato infatti che il Paese è pronto ad "appoggiare una procedura d'infrazione", sottolineando che la manovra non è solo una questione di politica interna italiana, qundi l'Italia deve attenersi alle regole europee.
Anche il
Ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra parla di "violazione" delle regole europee e rivela di essere "profondamente preoccupato" per il bilancio predisposto dall'Italia che - dice - "non porterà ad una robusta crescita economica".
E
l'europarlamentare del CSU, Markus Ferber, che è anche membro della commissione affari economici e monetari presieduta dal francese Pierre Moscovici, si dice
"molto deluso dalla risposta italiana" ed afferma che nella manovra di sono
"errori tecnici" in relazione a stime di crescita, variazione disoccupati, entrate fiscali. Ferber avverte il governo italiano che se non rispetterà le regole europee ci sarà l'avvio di una procedura d'infrazione, altrimenti
"Bruxelles perderebbe credibilità".
Il governo tira dritto
Il vicepremier Luigi Di Maio non sembra affatto preoccupato per le reazioni in UE e conferma che le misure principali della "Manovra del popolo" - Quota 100 e Reddito di cittadinanza - sono "già pronte" e verranno definite con un
decreto ad hoc subito dopo la legge di bilancio.
"Non c'è slittamento", ha precisato il leader del M5S, aggiungendo che dopo l'approvazione della manovra sarà convocato il CdM e spiegando "dalle simulazioni che stiamo facendo a marzo partirà il reddito di cittadinanza e Quota 100 il mese precedente".
(Foto: Georges Boulougouris © Unione europea, 2014)