(Teleborsa) - Dopo l'affondo su quei giudici "che si dicono di sinistra",
Matteo Salvini afferma di essere molto sereno. La replica del Ministro dell'Interno arriva in diretta
Facebook dopo che la
Procura di Palermo ha inviato al Tribunale dei ministri
gli atti dell'inchiesta per il blocco dei migranti a bordo della nave Diciotti.
Il reato ipotizzato è quello di sequestro di persona aggravato, "commesso nel territorio siciliano fino al 25 agosto 2018 - informa una nota del procuratore di Palermo
Francesco Lo Voi - in pregiudizio di numerosi soggetti stranieri". Dell'avvio della procedura è stata data comunicazione al Ministro
Salvini. I carabinieri hanno consegnato una busta al Viminale. "Notifica degli avvisi è stata fatta anche ai soggetti da ritenersi persone offese del reato ipotizzato - spiega ancora la nota del procuratore.
Organi dello Stato "non eletti" indagano un altro organo dello Stato "eletto dal popolo", tuona
Salvini che chiama i suoi suoi elettori "complici" delle sue azioni. Il Ministro afferma di non essere ne' preoccupato, ne' terrorizzato. E aggiunge di non avere tempo da perdere con gli avvocati. "Io avrei sequestrato 100 persone scappate dalla guerra, e 75 di questi a cui è stato offerto vitto e alloggio sono spariti...li metti in albergo e scappano. Mi dicono che rischio fino a 15 anni. Pazienza, mi verrete a trovare a San Vittore. Io non mollo di un millimetro".
Intanto a Roma, la polizia ha fermato i 16 migranti tra i "fuggiaschi" che nei giorni scorsi si
erano allontanati da Rocca di Papa, dove, dopo lo sbarco erano stati affidati all'assistenza della CEI (
Conferenza Episcopale Italiana).