(Teleborsa) - Nel 2018 le
entrate aumenteranno di 11 miliardi di euro, mentre la
spesa pubblica salirà di quasi 10 miliardi.
E' quanto prevede il Centro studi di Unimpresa alla luce del
fact checking sul
Documento di economia e finanza che dalla prossima settimana sarà sul tavolo del Consiglio dei Ministri, chiamato ad approvare la Nota di aggiornamento.
L’anno prossimo il
totale delle entrate nelle casse dello Stato sfiorerà quota 800 miliardi in salita del’1,41% rispetto al 2017, mentre dalle finanze pubbliche usciranno 839 miliardi con un incremento dell’1,19%, si legge nell'analisi.
Sul fronte delle
imposte, invece, si registrerà un aumento di 3,2 miliardi (+0,66%) dovuto a una salita del prelievo “indiretto” (IVA, in particolare) di 4,9 miliardi (+2,04%), a una crescita di 600 milioni di quello indiretto (+0,24%) e a una riduzione di 2,2 miliardi di altri balzelli (-44,10%).
Secondo Unimpresa nel 2018 sono destinati a salire anche i
versamenti allo Stato per contributi sociali e previdenziali: l’incremento, che produce effetti sul costo del lavoro per le imprese, sarà di oltre 3 miliardi.
Nessuna variazione particolarmente significativa per la
pressione fiscale, destinata a restare stabile.
Accanto alla crescita delle tasse, c’è quella della
spesa pubblica. La spending review pare inefficace, rileva Unimpresa: il totale delle uscite si attesterà a 839,1 miliardi nel 2017, a 849,3 miliardi nel 2018, a 861,3 miliardi nel 2019 e a 874,2 miliardi nel 2020.
Complessivamente, rispetto al 2016 ci sarà un incremento della spesa di 44,9 miliardi (+5,41%).
In calo, invece, la
spesa in conto capitale ovvero la voce che riguarda gli investimenti pubblici, specie quelli in infrastrutture e grandi opere: lo Stato spenderà sempre meno e ci sarà un calo complessivo di 623 milioni (-1,09%).