(Teleborsa) -
Il Ministero dell'Economia stima un PIL in accelerazione all'1,4-1,5% sia per il 2017 che per il 2018, dopo
gli ultimi dati dell'Istat, che confermano un miglioramento del quadro congiunturale. Questa previsione è senz'altro migliore della
stima contenuta nel DEF di aprile che indicava l''1,1% nel 2017 e l'1% nel 2018.
Tuttavia, il capo della segreteria tecnica del MEF,
Fabrizio Pagani, si mostra piuttosto ottimista, affermando che "quest'anno possiamo fare anche meglio dell'1,5%". "Opinione personale", afferma nel corso di un evento a Borsa italiana.
Rosee anche le
previsioni per il 2018, quando il PIL programmatico è
atteso all'1,5% e tenendo conto della c
lausola di salvaguardia all'1,4%.
Tutte queste previsioni dovrebbero essere contenute nella
nota di aggiornamento al DEF attesa entro il 27 settembre, anche se qualche fonte già anticipa che la riunione del Consiglio dei Ministri si terrà prima il
20 settembre 2017.
Naturalmente, le previsioni più rosee influenzeranno la
nuova Legge di Bilancio, che l'Italia dovrà presentare all'UE
entro il 15 ottobre, in cui la parte da leone la farà la
decontribuzione per le nuove assunzioni.
Sulla base delle stime migliorative la manovra finanziaria dovrebbe portare ad una
minore correzione del deficit strutturale dello 0,3% (da 0,8%), come confermano alcune fonti qualificate a Bruxelles, giacché dovrebbe essere ormai acquisito un margine di discrezionalità di 0,5 punti di PIL concesso all'Italia dalla Commissione europea. Ciò significa che per disinnescare IVA e clausole di salvaguardia basteranno solo 0,3 punti di PIL.