(Teleborsa) -
Vivendi torna a rispondere al governo italiano sull'
ipotesi di applicazione del "Golden Power" per Telecom Italia, precisando che
non è mutato lo scenario di riferimento o il controllo con l'avvio dell'esercizio dei poteri di direzione e coordinamento del gruppo TIM da parte del socio francese.
La questione ha a che vedere con i
poteri di "direzione e coordinamento" esercitati da Vivendi nel CdA, con l'attribuzione delle deleghe operative al numero uno del colosso francese Arnaud de Puyfontaine e la nomina del manager francese Amos Genish quale direttore operativo.
Sul punto era tornato il ministro Calenda, affermando che il comitato sta cercando di appurare
se Vivendi avrebbe dovuto notificare all'Italia il coordinamento e controllo del gruppo telefonico.
Ma Vivendi si oppone a questa lettura dei fatti, precisando che il gruppo
ha presentato memorie al comitato tecnico di Palazo Chigi entro la scadenza e che
"non c'erano obblighi di notifica".
Infatti, dal parere pro-veritate dei giuristi Sabino Cassese e Andrea Zoppini, inserito nella documentazione inoltrata un paio di settimane fa a Palazzo Chigi, emerge che la direzione ed il coordinamento di Vivendi
"non sottende un mutamento della titolarità del controllo né un'alterazione degli assetti proprietari", ma "costituisce esclusivamente una forma di gestione dell’impresa, potremmo dire attiva e di più marcata influenza sulle decisioni".