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Alitalia: intesa azienda-sindacati, ora la parola ai lavoratori con il referendum

Delrio: "Compagnia è oggettivamente in uno stato di grandissima difficoltà. C'è bisogno di nuovi soci e ulteriori risorse"

Economia, Trasporti, Welfare
Alitalia: intesa azienda-sindacati, ora la parola ai lavoratori con il referendum
(Teleborsa) - "C'è preoccupazione perché l'azienda è oggettivamente in uno stato di grandissima difficoltà. Il governo ha lavorato fin da dicembre per convincere gli azionisti a rimettere denaro fresco per far ripartire Alitalia, che è strategica per lo sviluppo economico del Paese".

Così il Ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, parlando ai microfoni di Radio Anch'io ha commentato il preaccordo raggiunto nella notte tra l'ex compagnia di bandiera e i sindacati. Ora la parola passa i lavoratori: l'intesa, infatti, verrà firmata dopo il referendum tra i dipendenti, atteso per la prossima settimana.

"Abbiamo convinto sia il socio estero sia le banche a mettere oltre 2 miliardi di capitalizzazione di cui cui 900 milioni di liquidità, altrimenti l'azienda avrebbe chiuso in pochi giorni. Con grande senso di responsabilità - ha continuato il ministro - gli azionisti hanno messo ulteriori risorse, che erano necessarie per una gestione sbagliata di questi due anni, una gestione che non ha saputo intercettare la crescita del traffico aereo, che tanti altri vettori hanno intercettato".

"Abbiamo chiesto ai sindacati che non hanno alcuna vera responsabilità di questa situazione, di fare uno sforzo per far si che l'azienda possa continuare ad esistere", ha aggiunto Delrio. "E' chiaro che siamo consapevoli che ci sarà bisogno di altre persone che hanno fiducia nel futuro di Alitalia e, che mettano ulteriori risorse, ma intanto bisognava salvare l'azienda".

"Una grandissima compagnia che coinvolge complessivamente più di 20 mila persone, strategica per il Paese, perché resta la prima azienda per i collegamenti nazionali, quindi non è che il traffico aereo di Alitalia che riguarda decine di milioni di passeggeri, possa essere vicariato in poche settimane". Il paese, ha concluso il titolare del dicastero, "ne avrebbe conseguenze notevolissime anche dal punto di vista del turismo e del PIL. Lo sforzo del governo non è per fare un favore ai privati, ma per salvaguardare complessivamente l'economia e l'occupazione. Poi, qualche sacrificio purtroppo l'abbiamo levato, altri ne sono rimasti".
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