(Teleborsa) -
Il Dl banche arriva oggi alla Commissione Finanze del Senato, dopo il parere favorevole della Commissione Affari costituzionali sui presupposti di costituzionalità del provvedimento. Oggi potrebbe essere sentito il
Ministro Padoan e la prossima settimana i rappresentanti di ABI e Consob.
Intanto, i tecnici del servizio Bilancio hanno espresso qualche
perplessità sull'adeguatezza del Fondo da 20 miliardi, che servirà per fronteggiare le crisi bancarie nel 2017. A questo proposito hanno chiesto al governo di fornire
"elementi" di valutazione sulla platea di banche, che potrebbero essere
"anche solo potenzialmente" interessate da una crisi di solvibilità.
Ed anche riguardo al
sostegno offerto al Montepaschi, lo stesso ufficio rileva che
andrebbe "certificato l'ammontare dell'intervento erariale".
Frattanto, il
Presidente dell'Associazione bancaria, Antonio Patuelli, qualche giorno fa, ha lanciato una
proposta sulla trasparenza delle banche salvate dallo Stato, affermando che andrebbero quanto meno resi noti i
nomi dei primi 100 debitori insolventi delle banche in crisi che hanno fatto ricorso agli aiuti di Stato.
Una proposta che anche il
comitato di presidenza dell'ABI "condivide" e che è stata recepita in sede parlamentare. Secondo l'associazione, infatti,
la proposta serve a "costruire un nuovo clima di maggiore fiducia".
Cos'è il Dl banche? Si tratta di un provvedimento volto a
risolvere le crisi bancarie senza impatto sui risparmiatori e correntisti, a tutela del risparmio e compatibilmente con quanto previsto dalla
normativa europea del bail-in. L'intervento si concretizza nell'
istituzione del Fondo da 20 miliardi, inizialmente stanziato per il salvataggio di
MPS, ma da usare anche per altre banche in difficoltà.
Il decreto prevede che il
Tesoro possa fornire garanzie sulle nuove emissioni delle banche in crisi di liquidità, fino al
30 giugno 2017, da prorogare per altri sei mesi con l'autorizzazione della Commissione europea. L'Ammontare delle garanzie dovrà essere strettamente necessario a ripristinare la capacità degli Istituti in crisi di rifinanziarsi da soli. Come per Montepaschi è prevista la possibilità per le banche interessate di usare lo strumento delle
obbligazioni non subordinate.