(Teleborsa) -
Matteo Renzi non è più il Presidente del Consiglio. Salito al Quirinale dopo l'
approvazione lampo della Legge di Bilancio, a cui tanto
teneva il Capo dello Stato Sergio Mattarella, il premier ha rassegnato le proprie dimissioni. Il Presidente della Repubblica si è riservato il diritto di accettarle. Le consultazioni partiranno domani alle 18:00.
Nel pomeriggio il segretario democratico ha dovuto affrontare anche la
Direzione nazionale del partito, dopo il
fallimento del referendum che ha portato alla sua
dipartita.
"Grazie a tutti, grazie dell'affetto. C'è un passaggio interno che si deve fare, che sarà duro ma che a mio giudizio dovrà arrivare dopo il passaggio della crisi di governo che si sta per aprire, siamo il partito di maggioranza relativa e dobbiamo dare una mano al presidente della Repubblica per uscire dalla crisi di governo", ha detto Renzi davanti ai suoi.
"Il popolo ha votato, evviva il popolo. Se il popolo dice di No, mi assumo tutte le responsabilità della colpa", ha spiegato il premier uscente mostrandosi intenzionato più che mai ad
andare subito al voto. "Propongo una linea politica: noi non abbiamo paura di niente e di nessuno. Quindi se le altre forze politiche vogliono andare a votare dopo la
sentenza della Consulta, lo dicano. Il Pd non ha paura della democrazia". "Cederò il campanello al successore con un abbraccio. Non decido io, ma tutti i partiti", ha aggiunto.