(Teleborsa) -
Banche ancora in profondo rosso a Piazza Affari, per le
incertezze economico-politiche, all'avvicinarsi del
referendum costituzionale, e per l'aumento dei
rischio Paese, sintetizzato dallo
Spread in fase di allargamento.
Vi sono una serie di fattori che turbano il comparto bancario, dai più ritenuto più fragile che nel resto d'Europa, anche per effetto delle ben note difficoltà di patrimonializzazione imposte dalla normativa europea, a fronte di un
ammontare elevatissimo dei crediti deteriorati o Non Performing Loans (
NPL).
L'operazione MPSBanca MPS resta la peggiore a fine mattinata e fatica a tornare in trattazioni, con un ribasso teorico del 6,45%. Il titolo ha trattato poco stamattina,
all'avvio dell'operazione di raggruppamento e sull'annuncio di un'offerta sui bond subordinati.
Referendum e SpreadLa percezione di un accresciuto rischio Paese è ben sintetizzato dall'
aumento dello Spread fra BTP e Bund, che ha raggiunto la soglia dei 188 punti (+2,63%), a fronte di un rendimento dei BPT decennali che si porta al 2,09%. Un trend in atto da qualche tempo, a causa dell'approssimarsi del referendum delle riforme costituzionali, che viene indicato quale motivo di incertezza per i mercati e per quello italiano in particolare.
L'ultimo allarme del Financial TimesIl quotidiano economico-finanziario inglese, che già da qualche giorno
ha preso una posizione netta a favore del sì al referendum italiano, a differenza del
settimanale britannico Economist che propende per il no, ha lanciato un
nuovo allarme sulla tenuta delle banche.
Secondo il quotidiano,
sarebbero 8 le banche più a rischio fallimento se dovesse vincere il fronte del No al referendum, perché questo farebbe decadere la
proposta di risoluzione presentata dall'Italia all'UE (Fondo Atlente) e potrebbe tradursi in una fuga di capitali dall'Italia sull'effetto scoraggiamento. Fra banche a rischio vengono citate
Banca MPS, Popolare Vicenza, Veneto Banca,
Carige e le quattro banca salvate dal
decreto Salva Banche (Banca Etruria, Carichieti, Banca Marche e Cariferrara).
Frattanto sul mercato è panic selling sul comparto bancario, con l'indice FTSE Italia Banks che restituisce un calo del 2,52%. Fra i peggiori ovviamente c'è Montepaschi, seguita da
Unicredit,
BPER,
BPM ed
Intesa Sanpaolo, tutte con perdite del 2-3%.