(Teleborsa) - A più di un anno dall'approvazione dell'
Italicum, la nuova legge elettorale torna a dividere il Pd. La minoranza Dem per bocca dell'ex segretario Pier Luigi Bersani ha avanzato la
proposta di modifiche, cui il Premier e leader del Pd
Matteo Renzi si è detto assolutamente contrario.
"L'Italicum non si discute", ha replicato a margine del vertice del G7 in Giappone, ricordando che è una
legge semplice che "dà certezza" a chi vince che potrà governare ed
"elimina gli inciuci permanenti".
Poi, Renzi ha precisato che c'è già l'
accordo sulle modalità con cui verranno designati i 100 al Senato e che la discussione sulle modalità di elezione, in un mondo che si sta ponendo altri interrogativi (voto Austria, popilismi ecc.) appare comunque riduttiva:
"la modalità di designazione dei parlamentari, un dibattito interno e autoreferenziale della classe politica, mi lascia perplesso".
Il Premier è poi tornato a parlare del valore del
Referendum costituzionale di settembre, affermando che saranno gli italiani a decidere sul Senato e che
non c'è alcun collegamento con la legge elettorale. Ieri, Renzi aveva precisato che la riforma costituzionale "non aumenta i poteri dle Premier", ma anzi dà più potere alle opposizioni ed ai cittadini.