(Teleborsa) -
Ankara alza la posta per gestire l'emergenza migranti, chiedendo all'UE
3 miliardi in più di fondi per il controllo delle frontiere. La Turchia ha chiesto dunque un raddoppio dei finanziamenti, oltre ai 3 miliardi già stabiliti, oltre ad una serie di vantaggi: un
accesso più veloce ai visti Schengen per i cittadini turchi ed un
processo accelerato per la sua richiesta di adesione.
In cambio dei finanziamenti, la Turchia si è impegnata a gestire al meglio l'emergenza migranti, promettendo un
blocco delle frontiere e la
chiusura della rotta dei Balcani, che dalla Turchia passa per Grecia e Macedonia, per giungere nel cuore dell'Europa.
"La Turchia è pronta ad essere un membro dell'UE, e spero che questo vertice, che non si focalizzerà solo sull'immigrazione irregolare, ma anche sull'adesione della Turchia all'UE, sia un successo ed un punto di svolta nelle nostre relazioni", ha affermato il
premier turco Ahmet Davutoglu.
La richiesta formulata ieri dal capo del governo turco,
durante il vertice sui migranti, è stata subito
appoggiata dalla cancelliera Angela Merkel e dal Premier olandese Mark Rutte, che avevano tenuto con il premier turco un
pre-vertice la sera prima. Il summit ha conosciuto momenti di
grande tensione, soprattutto da parte degli oppositori, in primis l'Ungheria di Victor Orban e Cipro. Seccato anche il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, che si è sentito scavalcato dai colleghi.
Alla fine, il summit ha portato ad un
accordo di massima sul tema dei migranti, ma la sigla dell'accordo definitivo è prevista per il prossimo vertice che terrà il 17 e 18 marzo.
Commentando l'intesa, il Premier italiano
Matteo Renzi ha parlato di "piccoli passi avanti" verso l'intesa definitiva.