(Teleborsa) - L'Italia ha fatto progressi nel
settore bancario, sul fronte del
mercato del lavoro, ma c'è ancora spazio per ulteriori interventi. E' quanto rileva la Commissione europea, nel "country report" dedicato all'economia italiana, che riconosce al Belpaese gli sforzi fatti finora, ma sottolinea che in alcuni settori fondamentali ci sono ancora margini di manovra. L'Italia di Renzi, che ha detto a più riprese "ora non deve più fare i compiti a casa", è invece rimandata a settembre nelle materie
IMU e
Spending Review.
Tra le cose positive, l'esecutivo comunitario, cita anche la "
legge sulla concorrenza in discussione in Parlamento, il quale ha altresì approvato la legge delega per la riforma della pubblica amministrazione". Il pieno effetto di queste riforme potrà concretarsi solo nel tempo, ma "
i primi segnali sono positivi", valuta la Commissione.
Sul lato negativo, invece, Bruxelles sostiene che "sono stati ulteriormente
ridimensionati gli obiettivi di risparmio perseguiti dalla revisione della spesa pubblica", e ritiene che "
l'abolizione dell'imposta sulla prima casa a partire dal 2016
non è in linea con le reiterate raccomandazioni del Consiglio UE di spostare la pressione fiscale dai fattori produttivi ai consumi e ai beni immobili".
L'UE punta il dito contro il rapporto debito/PIL, avvertendo che "
continua ad essere una fonte di vulnerabilità per l'economia".
In conclusione, la Commissione, prevede che "le riforme strutturali in corso e in programma aiuteranno a superare gli ostacoli agli investimenti e eserciteranno col tempo un effetto positivo sulla crescita della produttività e del PIL".