(Teleborsa) -
Giornata difficile per le borse asiatiche, che chiudono perlopiù in rosso, a causa dell'incertezza per lo stato dell'economia mondiale e per il
nuovo crollo del prezzo del petrolio al di sotto dei 30 dollari al barile, che ha penalizzato anche Wall Street.
La
Borsa di Tokyo stamattina ha chiuso in profondo rosso, con l'indice
Nikkei che ha lasciato sul terreno del 3,15% a 17.191 punti, mentre il Topix ha perso il 3,21% a 1.094 punti. Le minutes della
Bank of Japan hanno confermato che a dicembre non si parlava ancora di portare i tassi in negativo, ma il governatore
Kuroda ha confermato la mission della banca centrale di
contrastare la deflazione.
Chiude debole anche
Seul che perde lo 0,8%. Contrastate le borse cinesi, con
Shanghai che cede lo 0,36% e
Shenzhen che recupera lo 0,46%. Le minori perdite sono da attribuire al
buon dato sul PMI dei servizi, migliore della attese, anche se pesano sul mercato le
nuove misure assunte dalla banca centrale per il mercato immobiliare, che rischiano di innescare una nuova fuga di capiotali dall'azionario.
Fra gli altri mercati che chiuderanno più tardi le contrattazioni,
Hong Kong registra un forte decremento del 2,14%,
Singapore dell'1,5%,
Mumbay dell'1,16%,
Bangkok dello 0,8%,
Taiwan dello 0,8%,
Kuala Lumpur dello 0,7% e
Jakarta dello 0,4%. Male anche
Sydney che arretra del 2,3%.