(Teleborsa) - Il
Banco Popolare e
Banca Popolare di Milano sono più vicine.
"Speriamo di chiudere presto, anche per la mia salute psicofisica" ha commentato l'
amministratore delegato della BPM, Giuseppe Castagna, riguardo alle possibili fusioni che il gruppo starebbe studiando con il Banco popolare. Castagna a margine dei lavori del congresso
Assiom-Forex, ha tuttavia negato che sul tavolo sia ormai rimasta l'unica opzione della fusione con il Banco popolare, ma non ha aggiunto dettagli in merito. "Per me - ha affermato - le strade sono ancora due" ed ha confermato che
febbraio dovrebbe essere il mese decisivo: "Ho sempre detto che a febbraio qualcosa si sarebbe dovuto decidere".
Riguardo all'
ipotesi di fusione con il Banco Popolare, il top manager ha precisato "stiamo stringendo per capire se il matrimonio si può fare". Banco Popolare, ha aggiunto Castagna, "è una delle banche che si sono dimostrate più disponibili in questo percorso".
Presente al congresso Assiom-Forex a Torino, anche l'
amministratore delegato di Banco Popolare, Pierfrancesco Saviotti, che ha negato sia necessario un aumento di capitale per una aggregazione. "Perché dovrebbe esserci bisogno di un aumento di capitale? Non c'è bisogno di niente. Se ci fosse stato bisogno lo avremmo già fatto", ha affermato il banchiere che azzarda sul via libera all'accordo con l'istituto di Piazza Meda: "massimo entro un mese".