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Renzi e Draghi difendono le banche italiane

Le turbolenze possono "essere una grande opportunità per il sistema italiano", ha dichiarato il premier Matteo Renzi, mentre il governatore della BCE, Mario Draghi, sostiene che "le banche italiane hanno accantonamenti simili a quelli dell'area euro e hanno anche un alto livello di garanzie e collaterali"

Economia
Renzi e Draghi difendono le banche italiane
(Teleborsa) - Banche italiane sotto attacco degli speculatori ormai da giorni, con crolli significativi su tutti gli istituti quotati.

La situazione sembra seria ma non bisogna esagerare. Le turbolenze, infatti, possono "essere una grande opportunità per il sistema italiano". Così la vede il premier Matteo Renzi, spiegando: "non sottovalutiamo quello che sta accadendo", ma "questo momento può diventare opportunità per accelerare un percorso che alcune banche avrebbero già dovuto fare da tempo. Il mondo delle banche in Italia ha la necessità di cambiamenti significativi".
Il presidente del Consiglio ha poi citato la riforma delle Popolari, osservando che "quel meccanismo non funzionava e noi abbiamo cambiato le regole. Oggi le Popolari hanno le caratteristiche per essere protagoniste di un consolidamento interessantissimo, ci saranno alla fine meno banchieri e poltrone e più risorse per il credito. Più meccanismi trasparenti. Questo processo di consolidamento mi fa dire che queste turbolenze possano essere una grande opportunità per il sistema italiano".

Ottimista sulle banche italiane anche il governatore della Banca Centrale, Mario Draghi. "Le banche italiane hanno accantonamenti simili a quelli dell'area euro e hanno anche un alto livello di garanzie e collaterali", ha assicurato il governatore nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo della BCE.
Draghi ha poi aggiunto che la vigilanza europea non farà ulteriori richieste di accantonamenti, né alle banche europee né a quelle italiane.

Le rassicurazioni sembrano aver ridato fiducia agli investitori, che sono tornati a comprare i titoli bancari italiani a mani basse sulla piazza di Milano, stimolati anche dalle quotazioni davvero basse raggiunte dalle azioni.


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