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Renzi fa la voce grossa con Bruxelles

Renzi ha spiegato che forse qualcuno potrebbe essere impaurito per il "nuovo protagonismo italiano", per il fatto che grandi aziende globali hanno deciso di "puntare sul nostro Paese"

Economia, Politica
Renzi fa la voce grossa con Bruxelles
(Teleborsa) - L'Italia resta sotto l'attacco di Bruxelles, ma il premier Renzi non ci sta e sguaina la spada.

All'assenza di interlocutori lamentata dall'UE, il presidente del Consiglio ha risposto: "Preferirebbero averci più deboli e marginali, se ne facciano una ragione: l'Italia è tornata, più solida e ambiziosa". Renzi ha spiegato che forse qualcuno potrebbe essere impaurito per il "nuovo protagonismo italiano", per il fatto che grandi aziende globali hanno deciso di "puntare sul nostro Paese", non più con il "mordi e fuggi come in passato". Ieri il premier ha incontrato a Palazzo Chigi Cisco, azienda americana che ha deciso di realizzare "una serie di investimenti strategici qui da noi che valgono 100 milioni di euro per i prossimi tre anni".

La risposta a queste dichiarazioni è giunta da Manfred Weber, presidente del gruppo Popolare europeo (Ppe): "Renzi sta mettendo a repentaglio la credibilità europea a vantaggio del populismo", ha dichiarato il tedesco aggiungendo che "quando vediamo che l'Italia non è disposta ad aiutare la Turchia se non in cambio di una contropartita tutto ciò va a svantaggio dell'Europa, della sua forza e della sua credibilità".

Weber si riferisce al fatto che l'Italia sia stato l'unico Paese dell'UE a bloccare il contributo da 3 miliardi di euro da destinare alla Turchia per bloccare il flusso di profughi dalla Siria, per avere magari in cambio l'ok alla flessibilità sui conti pubblici o qualche assegno per arginare il fenomeno del traffico di esseri umani nel Mediterraneo.
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