(Teleborsa) - “A questo punto è necessario e urgente che per prodotti come le
obbligazioni subordinate venga vietata la vendita allo sportello, per legge”. Lo ha dichiarato il direttore della Banca d'Italia
Salvatore Rossi, in una intervista su Rai 3, chiedendo al governo una
legge che vieti il collocamento di questi strumenti alla clientela retail, perché con il nuovo
regolamento sui salvataggi bancari, il “bail in”, “è davvero cambiato il mondo nel campo della gestione delle crisi bancarie”.
Nell'intervista, il numero due della Banca d’Italia, ribadisce poi la
necessità di riformare il sistema del credito cooperativo, ritenuto troppo piccolo e frammentato, per reggere all'urto di una nuova crisi.
I media continuano a dare grande spazio alla notizia del salvataggio della quattro banche da parte del Governo, dopo un prolungato periodo di amministrazione straordinaria.
Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti, sono state salvate dal cosiddetto
“decreto salvabanche” e non facendo ricorso alla direttiva europea sul “bail in”, che partirà invece da gennaio 2016,
travolgendo oltre 100.000 persone che avevano sottoscritto azioni e obbligazioni subordinate degli istituti salvati. Risparmiatori che hanno visto evaporare i loro investimenti per una cifra complessiva di circa
800 milioni di euro, di cui 350 milioni in mano a piccoli investitori e che non vedranno più neppure un euro di quanto investito, almeno per adesso.
Se per le azioni il termine
“rischio” è insito nell'essenza dello strumento, perché appunto “capitale di rischio”,
per le obbligazioni il tema è quantomeno discutibile, perché le “subordinate” azzerate con un semplice colpo di spugna e per decreto governativo, appartengono tutte ad emissioni fatte tra il 2005 e il 2013, cioè prima alle delibera della BCE sul “bail in”.
Un’operazione
doppiamente discutibile e dai risvolti allarmanti se si tiene conto del
quadro generale dei prestiti subordinati, che ammonta complessivamente a circa
39 miliardi di bond, che fanno capo a oltre 140 emissioni a maggioranza bancaria, ma anche di altri emittenti nazionali.