(Teleborsa) -
Il debutto in Borsa di Poste Italiane, avvenuto stamattina, è stato salutato da una vasta
platea di spettatori, fra cui i vertici del Gruppo, i rappresentanti del Tesoro, principale e non più unico azionista della società, ed i vertici di Borsa Italiana. Il titolo è partito subito in rialzo del 3% circa, per poi ripiegare a causa di prese di profitto e scambia ora sul prezzo dell'IPO a 6,75 euro.,
L'avvio dei primi scambi è stato accolto con una
grande soddisfazione dal numero uno Francesco Caio, che ha definito la quotazione
"un traguardo ed anche un punto di partenza" per la società e
"la dimostrazione che in Italia le cose si possono fare per bene".
"Ho la grandissima sensazione di avere condotto una squadra che ha lavorato con entusiasmo", ha poi aggiunto l'AD di Poste, replicando a chi criticava il venir meno della "missione sociale":
"la missione sociale si rafforza, continua e si proietta in un mondo fatto di digitalizzazione".
Il debutto è stato commentato anche da
Fabrizio Pagani, dirigente della segreteria tecnica del Tesoro, il quale ha preannunciato che la quotazione di Poste "
è la prima di una serie di operazioni, ve ne saranno altre, lavoreremo ancora assieme con Borsa Italiana". A chi chiedeva novità sulla
privatizzazione di Ferrovie dello Stato, Pagani ha risposto che non vi sono novità e che si lavora pewr portare il gruppo in borsa nel secondo semestre del 2016.
Pagani ha anche definito quella di Poste "un'operazione molto importante" anche per il Paese, perché dimostra che i
vertici del gruppo hanno saputo vendere l'azienda ed "anche l'Italia delle riforme che questo governo sta facendo".
Intanto, il direttore finanziario di Poste,
Luigi Ferraris, ha confermato che nell'azionario post quotazione
"non c'è nessun nuovo socio rilevante con quote sopra il 2%" e che c'è un
"azionariato molto diversificato geograficamente".