(Teleborsa) -
Matteo Renzi torna a parlare di tasse sulla casa e prospettive future dell'Italia, un Paese che "sta meglio" e che ora ha bisogno soprattutto di "messaggi di serenità".
Ospite di
Porta a Porta, il Presidente del Consiglio ha ribadito che
il 16 dicembre ci sarà il funerale di IMU e Tasi, mentre nel 2017 e nel 2018 il Governo metterà mano, rispettivamente, a Ires e Irpef.
Nessun accenno diretto al
problema delle coperture,
affrontato invece dal Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan durante il workshop Ambrosetti.
Ma il Premier assicura che
ai Comuni verrà restituito quanto tolto dall'abolizione delle tasse sulla prima casa.
"Daremo ai sindaci un assegno corrispondente, non facciamo un'operazione per cui noi togliamo e i comuni aumentano", assicura.
Perché ora la parola d'ordine, in Italia, dovrà essere "riduzione". Riduzione delle tasse ma anche della "casta".
E poi c'è quella
flessibilità ritrovata grazie anche alle "battaglie" condotte in Europa, dove prima valeva solo il severo "
fiscal compact che dice che l'Italia deve far scendere il debito, ed è giusto, ma con un ritmo molto impegnativo, un po' troppo".
L'Italia, invece, ha chiesto e continuerà a chiedere un ammorbidimento: "noi facciamo le riforme, il debito deve scendere, ma un po' più piano: il debito dell'Italia è sostenibile, noi siamo in grado di assolvere i nostri compiti. La curva del debito scende ma con un po' più di buon senso, per adesso abbiamo ottenuto 17 miliardi di euro di flessibilità, si tratta di discutere ancora, io spero di portare a casa tutto quel che serve e cioè avere l'anno prossimo un deficit non all'1,4% come previsto dal
fiscal compact", ha spiegato.