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USA, il Beige Book conferma una congiuntura positiva anche se...

Economia
USA, il Beige Book conferma una congiuntura positiva anche se...
(Teleborsa) - L'economia statunitense ha continuato ad espandersi con una crescita da "modesta" a "moderata", anche se il super dollaro, il crollo delle quotazioni petrolifere e il rallentamento della Cina potrebbero mettere sotto pressione la manifattura americana.

E' questo, in estrema sintesi, quanto emerso dal Beige Book, il rapporto sullo stato di salute dell'economia americana che la Federal Reserve pubblica ogni sei settimane sulla base dell'analisi condotta nei 12 distretti in cui opera la Federal Reserve.

Quello diffuso ieri sera è senza dubbio uno dei Beige Book più attesi, dal momento che precede il meeting del Federal Open Market Committee (FOMC, braccio operativo della Fed) del prossimo 16-17 durante il quale la Banca Centrale USA potrebbe decidere di alzare i tassi di interesse per la prima volta dal 2006 (il costo del denaro sosta invece attorno allo zero dal 2008).

Tra i fattori positivi il rapporto, che copre il periodo compreso tra luglio e il 24 agosto, cita il fatto che 11 distretti su 12 hanno riportato una crescita modesta o moderata. Solo quello di Cleveland in Ohio ha lamentato un'espansione modesta.

Inoltre è stato osservato un generale miglioramento del mercato del lavoro e, soprattutto, un aumento delle pressioni salariali causato dalla difficoltà di trovare alcune figure professionali. E proprio questo potrebbe segnalare il fatto che l'America è pronta al rialzo dei tassi di interesse.

Eventuali conferme del fatto che le aziende continuano ad assumere a passo spedito arriveranno domani con il Job Report. Gli analisti stimano per il mese di agosto 223 mila nuovi posti nel settore non agricolo dopo i 215 mila creati il mese precedente.

Il Beige Book ha poi segnalato un rafforzamento del settore immobiliare, anche commerciale, mentre a livello di prezzi l'inflazione è rimasta stabile confermando una crescita molto lenta.

Tra le note dolenti le banche centrali citano il calo delle quotazioni del greggio, che sta impattando negativamente sul settore energetico, il dollaro forte e il rallentamento dell'Asia.

Va rilevato che il Report non tiene conto del recente crollo della Borsa di Shanghai e delle relative turbolenze dei mercati globali, dal momento che il tracollo più consistente è avvenuto a fine agosto.

La palla passa ora alla Federal Reserve, che si riunirà il prossimo 16-17 settembre. In quell'occasione la Chairwoman Janet Yellen terrà una conferenza stampa dopo l'incontro da cui verranno annunciate non solo possibili decisioni di politica monetaria ma anche aggiornamenti sulle stime economiche.


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