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Crisi Cina, Bruxelles rassicura ma l'FMI teme ripercussioni

Economia
Crisi Cina, Bruxelles rassicura ma l'FMI teme ripercussioni
(Teleborsa) - La Cina continua a far tanta paura, a causa dei chiari segnali di rallentamento, ed ha provocato l'ennesimo panic selling sui mercati finanziari mondiali. Vista la reazione dei mercati, alcuni esponenti delle istituzioni europee ed internazionali sono tornati a rassicurare sulla sostenibilità della crescita, anche se restano molti rischi al ribasso del ritmo di ripresa.

Il Commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici, commentando i dati di oggi dl PMI cinese, ha affermato che il rallentamento in atto in Asia "non destabilizzerà l'economia europea". Moscovici ha anche confermato il la validità della previsione di crescita dell'1,8% formulata dalla Commissione Europea per l'anno in corso, ha sottolineato anche che le autorità cinesi stanno facendo "sforzi significativi" per assicurare la stabilità finanziaria.

Una panoramica più ampia è stata offerta dal direttore del Fondo Monetario, Christine Lagarde, che non è riuscita a nascondere qualche preoccupazione. La Lagarde ha ammesso che la crescita mondiale si indebolirà e che vi sono ulteriori rischi di rallentamento legati alla volatilità dei mercati.

In un intervento preparato per un convegno all'Università dell'Indonesia, il direttore del FMI ha indicato due fattori di rischio: il rallentamento delle economie avanzate e la brusca frenata di quelle emergenti, in primis l'America Latina.


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