(Teleborsa) - Sembra proprio che alla fine Pechino abbia rotto gli indugi, iniettando quella
liquidità tanto invocata dagli operatori nel fine settimana per contrastare l'attuale
panic-selling sui mercati cinesi.
Secondo l'agenzia di Stato
Xinhua, la Banca Centrale cinese, attraverso una serie di aste repo (pronti contro termine) a sette giorni, avrebbe
iniettato nel sistema 150 miliardi di yuan, pari a 23,4 miliardi di dollari, in quella che diventa la
maggiore operazione di questo genere dal gennaio del 2014.
Evidente lo sforzo di evitare una crisi di liquidità, molto probabile a causa delle attuali turbolenze della finanza cinese.
Nel fine settimana
le autorità della Cina hanno permesso ai grandi fondi pensione di investire nel mercato azionario, ma secondo molti economisti sarebbe stato più prioritario un intervento più corposo, come ad esempio una iniezione di liquidità.