(Teleborsa) - Arriva la
risposta di Pechino alle nuove misure dell'amministrazione Biden. La
Cina ha deciso, con effetto immediato, di interrompere le
esportazioni verso gli Stati Uniti di prodotti legati al
gallio, al
germanio, all'
antimonio e ai
materiali superduri. Si tratta di minerali a "duplice uso", utilizzati quindi anche dal settore della difesa. L'annuncio è arrivato dal ministero cinese del Commercio che ha fatto riferimento alla salvaguardia della sicurezza e degli interessi nazionali. Sarà richiesta una revisione più rigorosa anche per l'uso finale dei prodotti in
grafite spediti negli Stati Uniti.
L'amministrazione americana nella giornata di ieri ha introdotto nuove restrizioni sul trasferimento di
chip avanzati in Cina. Obiettivo della decisione soprattutto frenare i progressi cinesi nel campo dell'
intelligenza artificiale. Si tratta del quarto tentativo in tre anni da parte degli Usa di limitare l'accesso della Cina alla tecnologia dei semiconduttori all'avanguardia. Limitata anche la vendita di
strumenti di produzione di chip a disposizione della Cina. Inoltre, il Dipartimento del Commercio ha annunciato l'aggiunta di 140 aziende cinesi e altre entità alla sua "black list" commerciale.
Come hanno fatto notare gli analisti, da parte di entrambe si tratta più di
prove di forza che di misure in grado di interrompere le rispettive linee produttive. Da parte americana, l'intervallo intercorso tra la stesura delle norme e la loro pubblicazione ieri ha consentito comunque alle società cinesi di fare
scorta di semiconduttori e macchine che sapevano sarebbero state soggette a restrizioni.
Da parte cinese, invece, i
minerali scelti sono stati quelli che già avevano subito rallentamenti nei commerci tra le parti nell'ultimo periodo. Reuters sottolinea infatti come fino ad ottobre non ci siano state spedizioni cinesi di germanio o gallio lavorato e non lavorato negli Stati Uniti quest'anno. Anche le spedizioni complessive della Cina di prodotti antimonio sono crollate del 97% da settembre a ottobre a seguito della decisione di Pechino di limitarne le esportazioni.
Effetti però ci sono stati sui
mercati. Quello cinese ha chiuso la giornata in perdita rispetto ai buoni risultati dei mercati "amici" degli Stati Uniti, Tokyo e Seul.