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Il crollo di Shanghai spaventa i mercati europei. Avvio da brivido per Milano

Commento, Finanza
Il crollo di Shanghai spaventa i mercati europei. Avvio da brivido per Milano
(Teleborsa) - Inizio di ottava da incubo per Piazza Affari e le altre principali Borse europee.

Lo tsunami di vendite che ha travolto la Borsa di Shanghai e gli altri listini asiatici è arrivato fino in Europa e probabilmente, sostengono gli analisti, non risparmierà nemmeno Wall Street.

Un'altra sessione negativa non farebbe altro che aumentare le già pesanti perdite accumulate da Milano la scorsa ottava, sempre sui timori per un marcato rallentamento dell'economia cinese.

Praticamente vuota l'agenda macroeconomica odierna, mentre i riflettori cominciano a puntarsi su Jackson Hole, il simposio dei banchieri della Federal Reserve che quest'anno sarà monitorato con molta attenzione in virtù del possibile avvio dell'exit strategy.

Sul valutario, l'Euro / Dollaro USA mostra un timido guadagno, con un progresso dello 0,65%.

Tra le commodities, l'oro continua la seduta con un leggero calo dello 0,46% su qualche presa di profitto dopo i recenti rialzi sostenuti dalla natura di bene rifugio del prezioso metallo.

Profondo rosso per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua gli scambi a 39,2 dollari per barile, in netto calo del 3,09%.

In deciso rialzo lo Spread, che si posiziona a 136 punti base, con un forte incremento di 8 punti base, mentre il BTP con scadenza 10 anni riporta un rendimento dell'1,91%.

Tra i mercati del Vecchio Continente, perdite attorno al 2% per Francoforte, Londra e Parigi.

A Piazza Affari il FTSE MIB cede invece il 2,5% dopo essere arrivato a perdere oltre quattro punti percentuali a causa del sell-off sulle blue-chip, molte delle quali congelate al ribasso per eccesso di vendite.

Tutti i titoli ad alta capitalizzazione sono in perdita a Piazza Affari, con Tenaris al momento sospesa per eccesso di ribasso.

Male i titoli del lusso quali Moncler, di nuovo penalizzati dai possibili effetti di un calo della spesa dei cinesi per effetto del rallentamento economico.

Forti vendite anche sui Fiat Chrysler Automobiles.
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