(Teleborsa) -
Il delirio sui mercati non si placa neanche con l'avvio di Wall Street, che è
partita in pesante ribasso, replicando la reazione avuta dai mercati europei ed asiatici stamattina, in scia ai timori generati dalla evidente
frenata dell'economia cinese.
Un vortice che travolge anche le commodities, in particolare il
petrolio , che ha bucato anche la soglia dei 39 dollari a New York, mentre la qualità
Brent del Mare del Nord è finita sotto i 45 dollari. In caduta libera anche i metalli, anche preziosi, con il
palladio che scivola del 5,1%, essendo più legato ad usi di tipo industriale.
Si sottrae alle vendite solo l'oro, che ha conosciuto un
momento d'oro nell'ultimo periodo e tiene bene sulla soglia dei
1.162 dollari l'oncia (+0,13%). E' un altro sintomo della
"paura" manifestata dagli operatori di mercato verso gli asset più rischiosi e della
ricerca dei cosiddetti "safe heaven" (beni rifugio).
Quanto alle borse. Wall Street è partita con un calo del 6% sul Dow Jones, in linea con le performance dei mercati del vecchio continente, che stanno vivendo la
peggior seduta dai tempi della crisi del debito europea nel 2011: l'indice DJ Stoxx 600 è arrivato a perdere il 5,3%.La borsa di Atene è la peggiore e perde quasi il 13%, mostrandosi certamente più fragile agli scossoni dei mercati finanziari. Male anche Amsterdam, Parigi e Madrid mostrano perdite attorno al 5%.
La Borsa di Milano è arrivata a cedere il 7%, per poi risollevarsi dai minimi, segna ora un calo del 4,3% sull'indice FTSE MIB. Stessa miica per Francoforte e Londra che lasciano sul terreno il 4%.