(Teleborsa) - La Banca Centrale Europea tiene stretto il bazooka del
quantitative easing in questo periodo di elevata incertezza a causa delle turbolenze dei mercati, dell'inflazione "insolitamente bassa" e della debole ripresa economica dell'Eurozona.
E' questo il messaggio
clou contenuto nei Verbali (Accounts) dell'
ultimo meeting di politica monetaria dell'Istituto di Francoforte
La BCE ha confermato quanto già precisato il precedenza, ossia di essere
pronta ad aggiustare il programma di acquisto di titoli di Stato per rispondere ad ogni eventuale "emergenza".
Emergenza che, secondo i banchieri centrali, non ha nulla a che vedere con la
crisi greca perché la volatilità di mercato da essa generata non ha materialmente cambiato le attuali prospettive economiche.
A minacciare la già fragile ripresa dell'Eurozona, rileva l'Eurotower, sono piuttosto la
delicata situazione del mercato finanziario cinese e la
possibile uscita dalla politica di tassi a zero da parte della Federal Reserve.
Quanto all'
inflazione, secondo l'Istituto guidato da Mario Draghi, potrebbe iniziare a mostrare segnali di ripresa dopo aver toccato il fondo.