(Teleborsa) - Il debito della Grecia potrebbe presto diventare insostenibile anche se il Paese attuerà tutte le misure previste nel
nuovo piano di salvataggio.
A dirlo sarebbero tre dei quattro creditori internazionali coinvolti nel salvataggio di Atene, ossia la Commissione Europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo europeo di Stabilità, in un documento di tre pagine visionato dal
Wall Street Journal.
Assente, invece, la firma del Fondo Monetario Internazionale, a conferma della disparità di vedute tra le istituzioni europee e l'organizzazione con sede a Washington.
Il documento sostiene che se anche la Penisola ellenica implementasse tutte le misure previste nel piano, il debito dovrebbe attestarsi al 159,7% del PIL nel 2022. Quest'ultima è una data importante perché in precedenza i ministri delle Finanze dell'Eurozona avevano promesso di portare il debito ellenico sotto il 110% del PIL proprio entro il 2022, nel tentativo di convincere l'FMI a partecipare al bailout.
Anche stimando una crescita economica molto al di sopra delle attese e la piena implementazione del programma, il rapporto debito/PIL si attesterebbe al 148,2% mentre il testo non prevede lo scenario relativo alla mancata implementazione di privatizzazioni e riforme.
Per garantire la sostenibilità del debito ellenico il documento suggerisce, tra le altre cose, un allungamento delle scadenze di prestiti e interessi, cosa che permetterebbe di evitare la riduzione del valore nominale del debito.