(Teleborsa) - Il
primo ministro greco Alexis Tsipras ha parecchi dissidenti nel suo partito che si opporrebbero volentieri al
programma di riforme imposto dai creditori europei. Il premier greco ha comunque avvertito che lui stesso indirà nuove elezioni se la sua linea di governo dovesse andare fuori controllo.
"Sono l'ultima persona che auspica nuove elezioni”, ha detto Tsipras in una intervista alla radio del suo partito. "Se però venisse a mancare una maggioranza parlamentare, cercarci ogni singolo voto necessario, sarebbe ridicolo"
Siryza, il partito di Tsipras, è sostanzialmente suddiviso in due grosse correnti, quella di sinistra, refrattaria alle drastiche imposizioni europee e quella più moderata e pragmatica, sulla quale Tsipras fa più presa.
Dopo
cinque anni di austerità, due salvataggi e la più profonda recessione in più di mezzo secolo, il premier ha fatto la mossa di chiedere agli elettori e al parlamento di accettare
nuovi sacrifici finanziari, che si era impegnato a respingere sei mesi prima, quando è salito al potere.
La Grecia adesso non ha altre opzioni, se non accettare le richieste dei suoi creditori. Se ciò non fosse possibile, per la forte pressione interna di chi non accetta le riforme, Tsipras sarebbe costretto a dimettersi, cedendo il proprio posto.
Il governo di Atene è stato costretto a
chiudere le banche ed imporre controlli sui capitali, lo scorso 29 giugno, dopo lo strappo con la
Banca centrale europea, il Fondo monetario internazionale e la Commissione europea, chiedendo poi agli elettori di decidere in un
referendum se accettare le condizioni offerte in cambio di prestiti di emergenza.
Le banche sono tornate ad operare, parzialmente, la settimana scorsa, dopo la capitolazione di Tsipras alle richieste dei creditori, mentre
i mercati finanziari sono ancora chiusi, per la quinta settimana consecutiva.