(Teleborsa) -
La Grecia ha scelto il NO al piano di lacrime e sangue della UE. Secondo le proiezioni ufficiali i NO hanno trionfato con il 61,31% mentre i SI si sono fermati al 38,69%, smentendo i primi exit poll che indicavano un vantaggio solo lievissimo del NO, in una forchetta compresa fra 54,5% e 49,5%.
Oggi, circa
9,8 milioni di greci sono stati chiamati a votare il referendum. Dalle 7-19 ora di Atene i cittadini greci si sono recati alle urne per votare l controversa proposta di salvataggio della UE
. (
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Il Parlamento ellenico ha dato il via libera al referendum con cui il governo guidato da Alexis
Tsipras farà decidere ai cittadini, se accettare o respingere la proposta di accordo avanzata dai creditori (UE, BCE e FMI)
."Il referendum non riguarda una rottura con l'Europa", ha detto Tsipras nei giorni scorsi rivolgendosi all'aula. "Difenderemo la democrazia, la sovranità popolare e i valori fondamentali dell'Europa".
In altre apparizioni TV, il numero uno del Governo aveva affermato che il
referendum avrà comunque effetti positivi, perché consentirà di
rafforzare la posizione negoziale di Atene anche in caso di vittoria del NO.
"L'accordo si farà 48 ore dopo il referendum".
Ecco la domanda che e stata posta ai cittadini greci. “Referendum del 5 luglio 2015. Deve essere accettato il progetto di accordo presentato da Commissione europea, BCE e FMI nell’Eurogruppo del 25 giugno 2015, composto da due parti che costituiscono la loro proposta?
I sondaggi che si sono rincorsi prima della votazione vevano visto un
testa a testa fra i
NO - OXI ed i
SI - NAI: un sondaggio di Bloomberg indicava i
NO al 43% ed i SI al 42,5%. La partita si sarebbe dunque giocata sul 14,5% che l'agenzia dva per indeciso e che, probabilmente, è rimasto condizionato dall'opinione pubblica predominante in queste ultime ore (
per guardare gli altri sondaggi).
"Quello che i creditori stanno facendo con la Grecia ha un nome solo: terrorismo" aveva dichiarato il Ministro delle finanze greco
Yanis Varoufakis, confidando i suoi pensieri al quotidiano spagnolo
El Mundo alla vigilia del voto. "Tutto quello che sta accadendo in Grecia in questi giorni - ha aggiunto - lo avevano preparato fin dall'inizio,
già 5 mesi fa era pronto un piano per farla finita con un governo che non accettava di farsi ricattare dall'
establishment europeo". Poi, Varoufakis si eea detto d'accordo con il Premier che Atene potrà spuntare un accordo migliore, ed ha concluso affermando che
"questa Europa non ama la democrazia".
La tensione si è sentita anche nelle piazze in Grecia, quelle a favore del SI e quelle che propendono per il NO.
Alla fine una sola certezza: la Grecia è divisa fra paura ed orgoglio.