(Teleborsa) - La
Grecia rafforza gli argini del suo sistema monetario imponendo i
controlli sui capitali e chiudendo le banche nazionali, per evitare il crollo del sistema finanziario del paese, molto vicino all’uscita dall’Euro Zona. Le prima misure annunciate nella notte prevedono il
limite di 60 euro ai prelievi di contante, bonifici e trasferimenti all’estero.
Resteranno invece
aperte le filiali delle banche estere presenti sul territorio greco.
La mossa del governo greco segue un fine settimana piuttosto agitato, iniziato con l’
annuncio di Tsipras di voler indire un referendum per far decidere al popolo se accettare le misure di austerità richieste dai creditori.
Il
rischio più immediato è adesso quello di un
potenziale contagio, se la Grecia dovesse uscire dall'euro.
"Se dovessi scommettere sulle probabilità che la Grecia resti nell’euro zona, direi un 15%”, ha detto Mohamed El-Erian, consigliere economico di
Allianz. "All’85%, quindi, la Grecia sarà costretta a lasciare l’euro zona non perché vuole farlo, ma perché non è più in grado di rimanerci”.
I controlli bancari fanno seguito alla
rottura dei negoziati con i creditori internazionali e alla decisione della Banca Centrale Europea di congelare gli aiuti economici, unica ancora di salvezza per le banche greche.
La Grecia è il secondo paese della zona euro, dopo Cipro nel 2013, ad imporre i controlli sui capitali.