(Teleborsa) - La questione Grecia si fa sempre più complicata tra negoziati fallimentari e accuse reciproche.
L'ultimo fuoco incrociato ha riguardato il Premier ellenico
Alexis Tsipras e il Presidente della Commissione Europea,
Jean-Claude Juncker.
Juncker ha accusato Tsipras di mentire sull'andamento delle trattative tra Atene e i creditori internazionali, falsificando le posizioni della Commissione.
Il Presidente del Consiglio ellenico, invece, ha dichiarato davanti al Parlamento che il Fondo Monetario Internazionale ha responsabilità "criminali" per lo stato in cui versa la Grecia.
Per ora, stando anche a quanto dichiarato di recente dal Ministro delle finanze greco
Varoufakis, sembra esserci solo una certezza:
la Grecia non ha intenzione di presentare nessun piano alternativo.
Dunque, inutile attendersi svolte all'Eurogruppo di domani, o nel
presunto vertice straordinario dei Capi di Stato e di Governo che Bruxelles avrebbe
intenzione di convocare domenica.
Intanto
la finanza europea continua ad accusare pesantemente la situazione. Solo ieri, dopo tre sessioni di passione e diversi miliardi di capitalizzazione andati in fumo,
le Borse europee hanno recuperato tornando almeno sulla parità. La
piazza di Atene, invece, ha continuato ad affondare, trainata al ribasso dal
settore bancario ormai in ginocchio anche a causa dell'emorragia di depositi.