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Anche l'Austria ha il mal d'Europa. E presto deciderà se restare o uscire

Economia
Anche l'Austria ha il mal d'Europa. E presto deciderà se restare o uscire
(Teleborsa) - A quanto pare la Gran Bretagna non è l'unica a soffrire di mal d'Europa: anche molti cittadini austriaci cullano il sogno di dire addio a euro & Co. Con la differenza che, mentre i sudditi di Sua Maestà avranno tempo fino al 2017 per schiarirsi le idee, quelli del piccolo Stato alpino dovranno decidere a breve.

Lo scorso 17 dicembre un gruppo bipartisan ha ufficialmente presentato una petizione sull'uscita dall'Unione Europea con quasi 10 mila firme, cosa che ha permesso al Ministero degli Interni di procedere con la consultazione popolare.

Dunque, dal 24 giugno al 1° luglio 2015 i cittadini austriaci potranno recarsi negli uffici comunali per esprimere il proprio parere in merito alla permanenza dell'Austria nell'UE.
In base a quanto contemplato dalla Costituzione austriaca, se i favorevoli all'uscita dall'Europa saranno più di 100 mila, il Parlamento sarà "costretto" a discutere della questione con priorità assoluta, elaborando un disegno di legge ad hoc, oppure ad indire un referendum.

Perché questa contrarietà all'UE? Secondo gli austriaci, l'Istituzione è fonte di sprechi di denaro e fautrice di "prescrizioni assurde". La moneta unica è ritenuta una delle principali cause della disoccupazione. Inoltre i sostenitori rifiutano molti accordi importanti firmati o negoziati da Bruxelles, TTIP in testa.

L'ingresso dell'Austria nell'Unione Europea è avvenuto il 1° gennaio del 1995. Sei mesi dopo il referendum - era il 12 giugno del 1994 - con il quale il 66,6% dei cittadini decise di entrare nel grande progetto Europa.
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