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Gran Bretagna, Cameron conferma il referendum sull'UE. Terremoto nei partiti sconfitti

Politica
Gran Bretagna, Cameron conferma il referendum sull'UE. Terremoto nei partiti sconfitti
(Teleborsa) - "La vittoria più dolce di sempre". Così David Cameron ha definito l'esito delle elezioni politiche svoltesi ieri in Gran Bretagna.

Elezioni che, a dispetto di quanto temuto fino alla chiusura dei seggi, non hanno sancito l'ingovernabilità ma la vittoria dei "Tory".

Secondo gli ultimi poll della BBC (643 seggi scrutinati su 650), il partito conservatore guidato proprio da Cameron ha conquistato 331 seggi alla Camera del Comuni, cosa che permetterà ai Tories di formare un Governo da soli.

Appreso della vittoria, il rieletto Premier si è recato a Buckingham Palace per incontrare la Regina Elisabetta, che gli ha chiesto di formare il nuovo Esecutivo, poi è tornato a Downing Street dove ha rilasciato alcune interviste, ribadendo la sua promessa di indire in referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione Europea e di concedere più poteri alla Scozia.

A proposito di Scozia, che solo otto mesi fa aveva detto "no" alla separazione dalla Gran Bretagna, potrebbe essere proprio lo Scottish National Party uno dei nemici numero uno del rieletto Premier.

Il partito nazionalista guidato da Nicola Sturgeon ha fatto l'en plein in queste elezioni al punto che se avesse vinto il Labour Party di Ed Miliband (che per ora ha 232 posti in Parlamento), Sturgeon e colleghi sarebbero entrati nel nuovo Governo.

L'esito delle elezioni ha provocato un piccolo terremoto tra gli avversari di Cameron: Ed Miliband, Nick Clegg e Nigel Farage si sono dimessi da leader rispettivamente del partito laburista, dal partito liberal-democratico e dell'UKIP, quest'ultimo uscito a pezzi dalle urne, a dispetto di quanto si prospettava visto il trionfo alle elezioni europee.



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