(Teleborsa) - La
Banca centrale europea ha ulteriormente alzato la quantità di liquidità d'emergenza messa a disposizione delle banche elleniche, segnalando che l'accesso a tali fondi potrebbe però diventare più difficile in quanto i negoziati sul piano di salvataggio rimangono ad un punto morto.
Il Consiglio direttivo della BCE ha sollevato il tetto dell’
ELA, Emergency Liquidity Assistance, di 1,4 miliardi di euro, come confermano fonti interne all’istituzione europea, che segue l’
incremento di circa 1,5 miliardi di euro della settimana scorsa.
In assenza di una veloce conclusione dei negoziati tra la Grecia e i suoi creditori, la BCE avrebbe allo studio uno strumento giuridico per la limitazione dei finanziamenti ELA che, insieme ad altri argomenti, dovrebbe essere discusso nella riunione del 6 maggio prossimo.
"Quando l'Eurosistema nel suo insieme dà tale sostegno, noi abbiamo comunque delle nostre regole collaterali, in piena autonomia", ha detto ai giornalisti
Ardo Hansson, membro del Consiglio direttivo della BCE. "Quando parliamo di ELA, l’argomento investe le banche centrali nazionale, che hanno una certa libertà in questa materia."
L’ELA è fornita dalla banca centrale del singolo paese a proprio rischio pericolo, in cambio di garanzie di qualità inferiore a quelle chieste della BCE.
Le iniezioni settimanali di ELA, riflettono deflussi di depositi come le riserve di liquidità in carico alla Banca Centrale Nazionale, che a livello settimanale si attestano intorno ai 3 miliardi di euro, per dare il tempo necessario alla BCE di reagire in caso di emergenza.
La Banca di Grecia rilascerà un rapporto nella giornata di oggi, che fornirà una fotografia al 30 marzo scorso e probabilmente mostrerà come l'emorragia sia continuata per il sesto mese consecutivo, nel pieno di un crescente allarme tra i risparmiatori.