(Teleborsa) - Sono previsti
10 miliardi di tagli nella bozza del nuovo Documento di Economia e Finanza (DEF), all'esame del governo in questi giorni ed in via di approvazione entro venerdì. La spending review, che si propone di evitare l'aumento dell'IVA e delle accise e sterilizzare la clausola di salvaguardia che vale 16,8 miliardi, includerà sia la
revisione delle agevolazioni fiscali (su imprese e cittadini) sia un consistente
taglio alle partecipate statali e locali, che il piano Cottarelli aveva già messo nel mirino.
Novità anche sul fronte delle tasse sulla casa: il nuovo DEF, infatti, introduce la
Local Tax, che partirà dal 2016 ed assorbirà IMU, TASI ed altre imposte locali.
Il quadro economico in cui viene stilato il DEF è in via di miglioramento, posto che il peggio è passato, ma resta ancora prudenza per quanto riguarda le prospettive future, con una
crescita attesa per il 2015 pari allo 0,7% (sopra lo 0,6% inizialmente atteso) ed un rapporto
deficit/PIL stimato pari al 2,6%. Come spiegato qualche giorno fa dal Ministro dell'economia
Pier Carlo Padoan, le nuove misure si ispirano all'obiettivo di
espansione economica ed occupazionale. Non solo,
il DEF manda anche in pensione la Legge di stabilità (ex Finanziaria), che verrà accorpata al disegno di legge di bilancio triennale.
Con il
Programma nazionale di riforme allegato al DEF viene anche
introdotta una task force per l'attuazione delle riforme, il cui tasso di attuazione ha raggiunto ad oggi il 69%. "L'azione di riforma - si legge nella bozza - si sta realizzando con ritmi serrati e proseguirà con uguale tempismo per il nuovo ciclo di bilancio".
Dopo il via libera del Consiglio dei Ministri, atteso venerdì, il
DEF andrà all'approvazione del Parlamento e dovrà essere
trasmesso a Bruxelles entro il 30 aprile. Un iter veloce, dunque, che
sembra escludere un confronto con i Comuni e gli altri Enti locali, peraltro caldeggiato dal Presidente dell'Anci Piero Fassino in una intervista a La Repubblica.